Per attaccamento si intende la tendenza del bambino a cercare la “vicinanza” delle persone affettivamente importanti (caregiver) per il suo sviluppo e a stabilire con esse un legame, duraturo nel tempo, affinché gli possano garantire cura e protezione. Il bimbo interiorizza queste relazioni che costituiranno la base per i comportamenti futuri e su cui costruirà aspettative e previsioni sulla responsività delle figure di attaccamento nel momento di bisogno (Bowlby, 1969).

Le prime relazioni di attaccamento servono come base di partenza per imparare a regolare le proprie emozioni: le risposte che il bambino riceve dai genitori lo aiutano a gestire le reazioni emotive e guidare il proprio comportamento (Sroufe 1995).

Il tipo di attaccamento che un bambino svilupperà alla nascita dipende, quindi, dalla qualità del legame che si è instaurato con i suoi genitori a seconda della loro “sensibilità” nell’accudimento e nel rispondere alle esigenze di protezione, sicurezza e conforto. Si possono sviluppare tre tipi di attaccamento (Ainsworth et al., 1978): sicuro, che troviamo nei bambini che ricercano attivamente la vicinanza del genitore e se separati dalla madre, esternalizzano il proprio disagio aspettando il ricongiungimento con la madre; ansioso-evitante, tipico dei bambini che non mostrano disagio durante la separazione dalla madre, si trovano più interessati all’ambiente circostante ed ignorano il caregiver al suo ritorno; ansioso-ambivalente, in cui i bambini protestano apertamente per le separazioni, ma, nonostante cerchino la vicinanza, mostrano anche una resistenza al ricongiungimento, risultando inconsolabili e incapaci di un’esplorazione tranquilla.

La letteratura più recente afferma che non vi è correlazione diretta tra nascita prematura e legami di attaccamento disfunzionali, ma potrebbe esserne un fattore di rischio a seconda delle condizioni mediche del neonato, del contesto familiare e dalle caratteristiche personali di ognuno dei genitori. Certo è che la nascita pretermine rappresenta un evento per definizione traumatico perché improvviso, non prevedibile e inaspettato e obbliga a delegare le cure primarie del proprio figlio ai medici curanti.

Ecco perché è importante che lo staff medico aiuti i genitori ad instaurare un legame con i propri bambini anche in condizioni avverse come la nascita prima del tempo attraverso il contatto skin to skin, ossia il contatto pelle a pelle tra genitore e bambino, insegnando ai neo genitori quali siano i segnali da interpretare del proprio neonato e i cambiamenti cui dare importanza, infondendo sicurezza, attivando il sostegno familiare e laddove possa essere di supporto, quello psicologico. La capacità di comunicazione positiva tra lo staff curante e i neo genitori, ed in particolar modo con la mamma, riduce lo stress, rafforza il senso di autoefficacia nella cura del bambino e impatta sulla capacità di relazione con i propri bimbi nati prematuri.

Perché è importante che i genitori si riconoscano come i migliori esperti dei propri figli.

In breve: la relazione di attaccamento costituisce il primo legame affettivo del bambino con la figura di accudimento primaria, detta caregiver. È un legame primario ed è la base grazie alla quale i bambini costruisco la propria visione del mondo e regolano le proprie emozioni. È un legame di lunga durata, emotivamente significativo, con persone specifiche, i caregiver appunto, con cui ricerca la vicinanza fisica per avere protezione e sicurezza. Il legame si crea fin dalla gravidanza. La nascita prematura NON è causa diretta di relazioni di attaccamento disfunzionali, ma può esserne fattore di rischio. Ecco perché fin dal ricovero è di fondamentale importanza che lo staff curante favorisca l’instaurarsi di questo legame insegnando al genitore come prendersi cura del bambino anche “a distanza”, favorendo lo skin to skin (pelle a pelle) non appena possibile e supportando i genitori nel percorso verso la crescita e la dimissione.

Dott.ssa Valeria Brazzoduro
Psicologa
Unità di Rho