Una volta tornati a casa inizia una fase molto importante per le famiglie pretermine che potrebbe essere caratterizzata dalla paura dei neo-genitori di non essere capaci di affrontare da soli un percorso di vita così delicato. I giorni trascorsi in ospedale, seppur faticosi e talvolta lunghi, costituiscono per la famiglia una grande fonte di sicurezza e il personale sanitario rappresenta il primo punto di riferimento a cui rivolgersi nei momenti di maggior fatica e difficoltà. Di fronte ai molteplici compiti e sfide che questa nuova situazione richiede, la famiglia non può essere lasciata sola nella ricerca di un nuovo equilibrio e nel tentativo di rispondere nel miglior modo possibile ai bisogni e alle cure del/la piccolo/a arrivato/a.

A tale scopo, sono diversi i servizi presenti sul territorio, sia di carattere pubblico che privato, che possono accogliere i genitori post dimissione e accompagnarli in questo percorso, fornendo ascolto, supporto, cura, rassicurazione, aiuto concreto e possibilità di condivisione di esperienze.

Tra queste strutture rientrano i Consultori familiari, centri territoriali di primo ascolto e di primo intervento, spesso collegati all’ospedale e ad accesso libero, al cui interno collaborano diverse figure professionali, tra cui il/la ginecologo/a, l’ostetrica, l’infermiera/e professionale, lo/a psicologo/a e l’assistente sociale, il cui compito è quello di favorire la promozione e la prevenzione nell’ambito della salute facendo leva sulle risorse e sulle capacità già presenti. Le attività che vengono proposte sono molteplici e comprendono, ad esempio, i corsi di accompagnamento alla nascita, i percorsi di supporto psicologico al genitore o alla coppia, le consulenze di gruppo o individuali sull’allattamento e l’alimentazione del neonato e della sua mamma, i gruppi mamma-bambino o gli incontri per avere informazioni e nozioni di puericultura, oltre che consigli pratici sul sonno del neonato o su come riconoscere i segni di una crescita sana. Al fine di favorire il contatto e la vicinanza emotiva e rafforzare la relazione genitore-bambino che nei casi di parti prematuri potrebbe essere percepita dalla coppia come più difficile da instaurare, vengono proposti anche corsi sulle tecniche di massaggio e sulla lettura di storie, tenuti da ostetriche e da infermiere pediatriche. In alcuni consultori si possono trovare i cosiddetti “baby pit stop”, ovvero spazi dedicati a chi desidera allattare il proprio bambino quando si trova fuori casa o anche solo cambiarlo e che favoriscono uno spazio di parola e l’incontro tra mamme che possono così trascorrere insieme un momento di condivisione e supporto.

Oltre ai consultori, nel corso degli anni sono nate numerose associazioni attive nel settore socio-sanitario e fondate da gruppi di genitori di prematuri, il cui intento è quello di sostenere i bambini e le loro famiglie, di portare ad una più ampia conoscenza le problematiche correlate ad una nascita a rischio e di sensibilizzare le istituzioni pubbliche a dare maggiore attenzione ad un paziente piccolissimo ed indifeso che non è ancora in grado di comunicare il proprio sentire e le proprie emozioni. Punto di forza delle associazioni è la possibilità per i genitori di supportarsi vicendevolmente, di dare voce ad ansie e preoccupazioni, di portare riflessioni e di condividere non solo le paure, ma anche le conoscenze ed i traguardi raggiunti. Si tratta di luoghi importanti in cui socializzare e all’interno dei quali ci si può guardare negli occhi per sentirsi capiti ed accolti, in un confronto alla pari, che diventa fondamentale per contrastare la paura di sentirsi inadeguati ed il senso di solitudine che potrebbe colpire i genitori una volta tornati a casa.

L’obiettivo ultimo di tutti i servizi socio-assistenziali presenti sul territorio è quello di favorire le migliori condizioni per la crescita di questi/e bambini/e e dei loro genitori, andando a costituire una rete ed un punto di riferimento solido e rassicurante a cui poter accedere soprattutto nei momenti di bisogno.

Ecco una lista di associazioni che collaborano con ParWelB:

Dott.ssa Francesca Ditta
Psicologa
Unità di Rho