Il Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è un disturbo che si sviluppa generalmente a seguito di un evento particolarmente stressante, imprevisto, non desiderato. Si parla quindi di trauma, ossia esperienze quali eventi catastrofici o violenti, e situazioni in cui la persona percepisce una minaccia alla propria o altrui integrità fisica o psichica. L’evento traumatico può provocare una sofferenza che non sempre si riesce a elaborare e che può andare a prolungarsi nel tempo (oltre il mese dall’evento scioccante e entro i sei mesi, interferendo significativamente con la vita personale, lavorativa o sociale dell’individuo).

In un’ottica più psicoanalitica, il trauma è definito come qualsiasi situazione che provochi una rottura nella barriera protettiva dell’individuo: il trauma è quell’esperienza che apporta nella vita dell’individuo stimoli talmente forti da non riuscire ad essere elaborati nella maniera usuale.

Anche la nascita pretermine può provocare un livello considerevole di stress per i genitori che possono sviluppare sintomi talora rinviabili a un disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

Tra i sintomi riconoscibili nei padri e le madri dei bambini prematuri troviamo:
– le memorie intrusive (ad esempio flashback ricorrenti dell’evento vissuto)
– i tentativi di evitare alcune specifiche esperienze che ricordano l’evento traumatico
– un’alta vigilanza emotiva.
Lo sviluppo del Disturbo da Stress Post-Traumatico può influire negativamente sulla transizione alla genitorialità della coppia e incidere sulle competenze di accudimento del/la proprio/a bambino/a, andando a influenzare la relazione con il neonato.

Sono quindi di fondamentale importanza tutti quegli interventi psicosociali che possono accompagnare i genitori nella cura di sé e che li sostengono nell’affrontare lo stress, al fine di prevenire lo sviluppo di PTSD. Quando, infatti, hanno luogo esperienze negative, il nostro organismo e il nostro cervello vanno incontro ad una serie di reazioni di stress fisiologiche che, nella maggior parte dei casi, vanno a risolversi naturalmente. Quando però l’impatto degli eventi supera la possibilità di risposta dell’individuo, è importante un aiuto anche specialistico.

Tra i fattori di protezione sicuramente ha grande valore il ruolo del personale medico, infermieristico e ostetrico, il fatto che i genitori possano essere sostenuti nel processo di incontro con il/la figlio/a – nella pratica dello skin to skin per esempio, oppure nell’avvio dell’allattamento – e l’avere accanto figure affettive significative.

È importante che i genitori possano sperimentare vissuti di “sicurezza”, sentendosi accolti, ascoltati e accompagnati nel mantenere alcune regolarità nello svolgimento della giornata. Sono considerabili aspetti importanti a cui porre attenzione durante la degenza del/la proprio/a figlio/a:
– provare a conservare il riposo e mantenere un’alimentazione a orari regolari
– cercare di conservare qualche piccolo spazio di piacere, una lettura piuttosto che una passeggiata all’aria aperta
– non isolarsi (può essere molto importante il raccordo coi genitori che stanno vivendo non la stessa, ma una “vicina” esperienza, piuttosto che scegliere tra i propri familiari/amici qualcuno con cui risulta più facile parlare).

La possibilità di accedere a un servizio specialistico di consultazione psicologica per interventi di supporto all’elaborazione di quanto si è vissuto/si sta vivendo è altamente consigliato. Sempre più spesso nelle realtà ospedaliere viene raccomandata l’implementazione di programmi di screening che possono essere comunque un’occasione funzionale per “dar voce” alla parte emotiva che i genitori hanno sperimentato/stanno sperimentando e permettono di individuare precocemente eventuale sintomatologia. Tra gli interventi atti a supportare la gestione dello stress si parla di defusing per un intervento tempestivo, nell’immediato, e di breve tempistica; con debriefing si intende invece un intervento in una fase successiva –  può essere di gruppo  – e lo scopo è comprendere e gestire emozioni intense, identificare strategie di fronteggiamento efficaci e ricevere sostegno.

Alessandra Puzzini
Dott.ssa Alessandra Puzzini
Psicologa
Unità di Niguarda
Dott.ssa Valeria Brazzoduro
Psicologa
Unità di Rho